Che cos’è davvero l’intelligenza artificiale? E, soprattutto, quanto ci somiglia e quanto si differenzia da noi? Nel suo nuovo libro Molto rumore per qualcosa. Come non fraintendere l’intelligenza artificiale (Metilene edizioni, 2025), il filosofo Alberto Peruzzi propone un viaggio lucido e critico all’interno di uno dei temi più dibattuti e controversi di oggi. Un saggio che invita a smontare facili entusiasmi e paure apocalittiche, e a interrogare l’IA attraverso la filosofia, la logica e la teoria della conoscenza.
Intelligenza umana vs. Intelligenza artificiale
Siamo sicuri di sapere cosa intendiamo per “intelligenza”? L’intelligenza umana è un sistema complesso e non sempre razionale, fatto di intuizioni, errori, emozioni e consapevolezza dei propri limiti. L’IA, per quanto potente e capace di elaborare enormi quantità di dati, rimane ancorata a un dominio chiuso, priva di flessibilità e incapace di attribuire significato ai simboli che manipola. Eppure, le moderne reti neurali sembrano in grado di apprendere, prevedere, dialogare. Ma che tipo di apprendimento è? Quali sono i rischi di sopravvalutare le loro capacità? E quanto, invece, siamo condizionati da una fede ingenua nella superiorità della mente umana, senza considerare l’evoluzione delle architetture computazionali?
Una guida filosofica contro le semplificazioni
Peruzzi risponde a questi interrogativi con una formula semplice quanto efficace: domande e risposte. Il libro alterna riflessione e divulgazione, portando il lettore a esplorare i confini tra mente, macchina e significato. Il risultato è un testo che si distingue per chiarezza e profondità, capace di fornire strumenti critici a chi vuole orientarsi nel dibattito sull’IA senza cadere nelle trappole del sensazionalismo o dell’arroccamento difensivo.
Una voce autorevole
Alberto Peruzzi è stato allievo di Giulio Preti ed Ettore Casari, ha collaborato con figure di spicco come John Bell e Bill Lawvere. Professore per molti anni all’Università di Firenze, ha proposto una personale e innovativa teoria cinestetica del significato, e ha lavorato sul rapporto tra semantica, epistemologia e teoria delle categorie. Accanto alla ricerca accademica, ha dedicato energie alla divulgazione scientifica e filosofica, dirigendo per anni il progetto Pianeta Galileo per la Regione Toscana.
Un invito al pensiero critico
Molto rumore per qualcosa non offre risposte definitive, ma incoraggia un atteggiamento prudente e consapevole nei confronti dell’intelligenza artificiale. Perché solo una comprensione profonda e articolata di ciò che chiamiamo “intelligenza” – umana o artificiale – può guidarci nella costruzione di un futuro realmente sostenibile e democratico.